Ero una casalinga annoiata della vita domestica e della relazione ormai piatta con mio marito Giovanni. Un giorno, mentre mi trovavo al centro commerciale e guardavo la vetrina di un negozio, sentii una voce maschile profonda e avvolgente provenire da lì vicino. Mossa da una volontà ignota, mi diressi verso la voce accattivante. Una volta giunta allo stand, vidi l’uomo che emetteva quel suono conturbante… . Con l’intenzione di parlare con lui, aspettai il mio turno e gli chiesi informazioni in merito all’acquisto del depuratore. Alla fine della discussione, Massimiliano, il nome del promoter, mi lasciò il suo bigliettino da visita raccomandandomi di chiamarlo qualora avessi preso la mia decisione in merito al depuratore.
Quando tornai a casa, mi sentii profondamente turbata dalle fattezze tanto virili quanto marmoree del mio amico promoter e non facevo altro che pensare ad un piccolo particolare: una strizzata di occhio di Massimiliano subito dopo avermi dato il bigliettino. Questo gesto mise sottosopra il mio stomaco. Tornai al centro commerciale tre volte quella settimana, indossando abiti succinti che lasciavano vedere le mie tettone con il solo scopo di vedere Massimiliano e di farmi vedere da lui. Ogni volta che ci incrociavamo, ci scambiavamo sorrisi e occhiate ammiccanti, parlavamo delle nostre vite e lui faceva qualche battuta divertente che mi facevano tanto ridere. Ma quando tornai al centro commerciale dopo il weekend, lo stand non c’era più. Neanche l’ombra di Massimiliano. Ne fui profondamente delusa, quel divertente gioco di seduzione e corteggiamento mi faceva sentire di nuovo desiderabile e interessante per qualcuno che avesse occhi per guardarmi. Quando poi tornai a casa, decisi di chiamarlo. Pensai di usare la scusa del depuratore come motivo della chiamata, tuttavia dopo qualche squillo lui rispose con entusiasmo e non fu necessario dare spiegazioni! A quanto pare anche lui aveva pensato a me!
Chiacchierammo un po’ al telefono e da quel momento iniziammo a sentirci quasi ogni giorno, scambiandoci messaggini spesso maliziosi. Questo gioco di seduzione cominciò a far nascere in me un’eccitazione che ormai avevo dimenticato. Desiderosa di ”aprirmi alle novità della vita” scelsi di osare, mi fotografai con indosso un babydoll, sfoggiai il mio migliore sorriso e gli mandai la foto.. Da quel momento la nostra corrispondenza (foto porno e messaggi piccanti) divenne sempre più profana per una donna sposata. Questo gioco smaliziato mi rese irrequieta, mi sentii come un fiume in piena con la necessità di far defluire le sue acque in mare. Così decisi di incontrarlo e per evitare sospetti lo invitai a venire a casa con la scusa di parlare del depuratore. Quando lo vidi lì sull’uscio di casa, con lo sguardo di un giovane goloso pronto a gettarsi sulla sua torta preferita, non fu difficile immaginare in quali acque avessimo scelto di navigare. Lo guardai con maggiore attenzione, era un bell’uomo sulla quarantina, dalla folta chioma scura e con la barba sagomata sulla mascella scolpita; dalla giacca potevo apprezzarne le possenti spalle e il mio interesse da lì scendeva sempre più giù fin sotto la cintura, perdendomi così in desideri perversi sul suo cazzo, cosa che una moglie non avrebbe dovuto provare per un cazzo che non fosse quello del marito.
Non riuscimmo a stare in silenzio per più di due minuti che lui venne verso di me e mi odorò il collo, sentii il piacere crescere nonostante il solletico della barba sulla pelle, sentii il suo cazzo duro su di me e in quel momento mi sfilò la giacchetta che copriva il body rosso e nero di pizzo che avevo indossato per l’occasione. I sui vestiti volarono presto per terra e presi dalla foga mi iniziò a scopare sul tavolo della cucina.
Mentre ero a cosce aperte sul tavolo e Massimiliano che mi scopava con foga, intravidi alzando la testa Giovanni che quella giornata rincasò prima. Così trovò i nostri corpi nudi e sudati sul tavolo, non so per quanto tempo rimase lì a mia insaputa a guardarmi ansimare e intrecciare con un uomo che non era lui e su quello che era il tavolo della nostra cucina. Io e Massimiliano cercammo inizialmente di farci scudo a vicenda per coprire le nostre nudità. Furono secondi interminabili, vedevo la collera colorare il viso di mio marito di rosso, poi di viola e poi di nuovo di rosso, temevo che potesse gettarsi sopra di noi, sopra Massimiliano, colpirlo e urlare ad entrambi dell’orribile azione compiuta. Ma la vita offre ciliegie inaspettate. Giovanni si avvicinò a me in silenzio con fare posato, provato, collerico e deluso, mi accarezzò il viso con una mano mentre con l’altra si slacciava i pantaloni, mi spinse in basso e portò il suo cazzo alla mia bocca tenendomi per i capelli e ondeggiando avanti e indietro secondo il suo gusto. Fui sconvolta ed eccitata allo stesso tempo.
Disse anche a Massimiliano che se avesse voluto poteva pure continuare a scoparmi, non si sarebbe offeso. Fu un’esperienza incredibile! In una volta avevo fatto due cose che non avrei mai creduto di poter fare, la prima tradire Giovanni e la seconda fare sesso a tre. Dopo aver finito Massimiliano se ne andò e non lo sentii mai più. Mio marito invece, subito dopo aver chiuso la porta al mio amante continuò a scoparmi, inferocito ed eccitato, probabilmente ferito nell’animo ma da quel momento la nostra vita sessuale trovò una nuova giovinezza. Mi confessò la sua eccitazione per il tradimento e mi diede il suo benestare qualora mi fosse capitata nuovamente una situazione simile. Per mantenere il pepe sotto le lenzuola ogni tanto faccio telefonate erotiche, mando mie foto sexy a sconosciuti online e faccio video chiamate hot da vera casalinga porca! Giovanni mi chiama la sua puttana e io godo nel sentirmi chiamare così.
Puttana.
Un promoter ha salvato le mie giornate di noiosa routine.